• image0 Alla scoperta di territori ...
  • image1 ... custodi della memoria del passato ...
  • image2 ... attraverso culture e tradizioni ...
  • image3 ... tramandate nel tempo ...
  • image4 ... dove si custodisce la memoria antica ...
  • image5 ... e si respira ancora la Storia.

Arrivano gli Svevi

gli Svevi

Con l'estinzione della famiglia regnante normanna ed il matrimonio fra l'ultima discendente della famiglia Altavilla Costanza ed Enrico VI di Svevia, del 1195, si ha il successivo avvento degli Svevi.

Ottone IV di Brunswich, figlio di Enrico il Leone, arriva in Puglia con l'intento di accaparrarsi questi ricchi feudi, sostenuto peraltro da Papa Innocenzo III che però ritenendolo troppo forte finisce con appoggiare il giovane Federico II di Svevia.
Ottone IV tenta quindi un colpo di forza e invade le province di Puglia, Calabria e Terra d'Otranto.  Albiria fugge in Francia col figlio Gualtieri di Brienne; per questo, Federico, già eletto imperatore, nomina Manfredi conte di Lecce e principe di Taranto.


Con Federico II, si crea una lacerazione profonda tra impero e papato. Il re, infatti, non tiene mai conto della volontà del pontefice, tanto da meritarsi una scomunica, attestata il 29 settembre 1227. Durante il regno di Federico II avviene il passaggio salentino di Francesco, il "Santo dei poverelli" di ritorno dalla "terra del Santo Sepolcro dove si combattevano le Crociate" (1219).

Gli Svevi e la gestione del potere

Con gli Svevi si ha un maggiore rafforzamento giuridico e politico del potere avviato dallo stato  normanno, del quale gli Svevi intendono conservare aspetti e cultura. L’accentramento del potere viene  codificato nelle Costituzioni di Melfi, con le quali  i rapporti di gerarchia del sovrano con le province trovano conferma scritta. Non vi è aspetto della vita civile e sociale del Mezzogiorno che non abbia nelle Costituzioni di Melfi un punto di riferimento, tenendo conto oltretutto che Federico II di Svevia  non trascura né l’antico diritto normanno né le diverse consuetudini etniche compresenti, specie nella Puglia dai saraceni della Capitanata ai bizantini della Terra d’Otranto.

Inserendosi nella visione strategica di difesa della Terra Santa lungo i percorsi dei Crociati, Federico II di Svevia, destinato a lasciare tracce significative nella storia e nelle tradizioni pugliesi, rinsalda la linea difensiva creata dai normanni ristrutturando e costruendo nuovi castelli e dimore arricchite da un apparato scultoreo e decorativo. Infatti, in questo periodo di dominazione sveva, i castelli non sono solo austeri manieri ma anche lussuosi edifici residenziali dove si svolge la vita di corte voluta dallo stesso Federico II. Suo figlio Manfredi regge il regno fino al 1266, allorquando cade sul campo di battaglia di Benevento sconfitto da Carlo d’Angiò.