Arrivano I Normanni
Con il termine “normanno” i franchi indicavano i "predoni venuti dal nord", conosciuti anche con il nome di vichinghi. Erano originari delle regioni scandinave e costituivano, in Europa, l’ultimo movimento migratorio barbaro e pagano, dalla caduta dell’Impero Romano.
I Normanni erano conosciuti come abili marinai e temibili guerrieri, rappresentati sempre in sella al proprio cavallo, con indosso la corazza di maglia chiamata usbergo, il capo protetto dal tipico elmo conico con nasale, lo scudo di forma allungata “a mandorla” a protezione del fianco sinistro e con la lancia imbracciata.
A partire dall'Alto Medioevo i primi Normanni che giungono in Italia meridionale la visitano come pellegrini recandosi presso il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano.
Sono infatti moltissimi coloro che, percorrendo la Via Francigena, raggiungono la grotta di San Michele a Monte Sant'Angelo per venerare il santo guerriero. La presenza dei numerosi pellegrini è testimoniata da indelebili tracce lasciate sulle pietre e sulle rocce che compongono il santuario.
Forse proprio in questa circostanza alcuni Normanni incontrano Melo, un potente signore longobardo di Bari, il quale, nel 1017, è a capo di una rivolta antibizantina dei Pugliesi, conclusa con la vittoria dei bizantini a Canne nel 1018. Un episodio in seguito al quale si avvierà un fenomeno immigratorio di bande di guerrieri e cavalieri normanni, assoldati dai signorotti locali dell’Italia del Sud.
Così molti avventurieri e cadetti provenienti dal regno di Normandia, a diverso titolo, entrano in possesso di terre e poteri signorili, ma il primo vero e proprio feudo normanno in Italia del Sud viene fondato nel 1030 ad Aversa. In Puglia introducono il sistema feudale determinando un rapido incremento delle costruzioni di castelli e torri quadrangolari la cui funzione era quella di imporre il nuovo potere alla popolazione e di costituire un solido riferimento nelle lotte antibizantine. Si stabiliscono anche nel Salento, dove vengono accolti come liberatori.
I Normanni conquistano il Sud d’italia
Effettivamente, con i Normanni al potere, l’Italia meridionale vedrà il rifiorire delle arti e delle lettere, e riuscirà a veder colmato il vuoto di potere che da lungo tempo si era creato a causa delle continue guerre: fondano il Primo Regno del Meridione d’Italia, a sei secoli di distanza dall’antica Italia romana. Ma il Salento, o meglio ancora la Terra d’Otranto, continuerà per secoli ancora ad avvertire l’influenza della cultura bizantina, ed i normanni non si lasceranno sfuggire l’importanza del singolare fenomeno.
Questo popolo instaura sulle terre conquistate un sistema politico del tutto inedito per il nostro Mezzogiorno. Il meridione diventa uno Stato autonomo, non più una provincia dei bizantini lontani e disinteressati, né un groviglio di particolarismi locali in lotta tra di loro come quelli longobardi. Non tanto regolato da leggi scritte, anche perché i normanni non concepiscono la legge scritta, quanto invece dalla capacità politica di saper imporre una nuova organizzazione feudale che richiede rapporti e condizioni diversi e che deve fare riferimento all’assoluta sovranità del Capo riconosciuto. I vichinghi si mescolano molto bene alla gente del posto, finendo per assimilare gli usi e i costumi degli autoctoni pugliesi, nel contempo, lasciano un'impronta profonda sia nell'organizzazione sociale (tipico esempio le baronie) sia nella cultura delle terre occupate.
Convertiti al Cristianesimo, diventano vassalli della Chiesa Romana ma, nonostante la loro “nuova fede”, non si schierano contro chi è rimasto legato al rito greco: infatti, con una accorta politica sanno evitare lo scatenarsi degli odi tra i Latini che adottano il rito cattolico ed i Greci che invece praticano quello ortodosso.
Fanno costruire nuove abbazie, basiliche e conventi. Infatti proprio a questo periodo risale l’opera architettonica più grande e tra le più maestose della Puglia: la Cattedrale di Otranto.
Il Salento vive direttamente il periodo di rinascita e il rapporto con i Normanni: proprio Tancredi d’Altavilla è conte di Lecce, nipote del grande re Ruggero II e regge gli ultimi quattro anni della dinastia normanna come re delle Due Sicilie. A Tancredi si deve l’edificazione della chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo che, insieme all’edificio di Santa Maria di Cerrate, testimonia la vitalità della cultura normanna e la ripresa delle arti dopo decenni di lotte.